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Bartolo tre lire

Per conoscere la storia della Pasticceria Cappello bisogna compiere qualche passo indietro negli anni. Il capostipite, Bartolomeo, era nato nel 1887 a Boccadifalco, frazione di Palermo, dove aveva avviato una piccola attività di allevatore per la produzione del latte. A causa di una diatriba nata per la vendita di una pecora sul cui prezzo si era testardamente impuntato venne, da giovane, soprannominato “Bartolo tre lire”.

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Una latteria

Poco dopo l’inizio della 2° guerra mondiale, insieme alla moglie Provvidenza ed al figlio Giovanni, si trasferì a Palermo aprendo nel 1944 una latteria visti i bisogni primari post bellici. Fino al 1960 la latteria continuò la sua attività unitamente a quella di piccolo bar per la mescita di caffè e cappuccini, e in estate, di produzione artigianale di gelato sotto la direzione della nonna Assunta coadiuvata dal figlio più grande Bartolomeo junior e dal piccolo Salvatore. Ma è proprio lo zio di Salvatore, Giuseppe Ferruggia, che consigliò al nipote di avviare un’attività di piccola pasticceria insegnandogli la preparazione dei notissimi “cannoli siciliani”, del “buccellato”, delle “genovesi”.

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Maestri Pasticceri

Salvatore si innamora così del suo mestiere. Diventa un esperto. Maestro Cioccolatiere, Maestro Pasticciere, inventa nuovi dolci, li crea come fossero opere d’arte. Invitato più volte in tv viene conosciuto in tutta Italia, e la Pasticceria Cappello viene inserita tra le pasticcerie italiane “storiche” di Panorama, nella guida “L’Italia dei dolci” del Touring Club Italiano dell’Eurochocolate e della Confederazione Nazionale dell’Artigianato e, inoltre, è dal 2003 nelle guide “Bar d’Italia” e “Pasticcerie d’Italia” del Gambero Rosso, oltre far parte dal 1997 dell’Accademia Maestri Pasticceri d’Italia.

Giovanni junior, figlio di Salvatore, diventa anche lui un “piccolo maestro pasticciere”, partecipa a concorsi internazionali e si sforza di raggiungere il papà guardando con un sorriso la foto, del bisnonno “zìu Bartolo tre lire”.